In partibus infidelium ("nelle terre dei non credenti") è un'espressione latina adoperata in passato nel linguaggio della Chiesa cattolica per designare certe sedi episcopali, che dal 1882 sono chiamate sedi titolari.

Storia

All'origine dell'espressione sta la circostanza che i vescovi che lasciavano, o erano costretti a lasciare, le loro sedi di fronte alla conquista musulmana venivano accolti da altre diocesi, ma conservavano il titolo di quelle lasciate. Erano quindi vescovi di diocesi ormai in partibus infidelium.

Con la conversione delle popolazioni all'islàm, tali diocesi sono spesso rimaste prive di fedeli cattolici.

Il 3 marzo 1882, tuttavia, la Congregazione di Propaganda Fide abolì l'uso dell'espressione in partibus infidelium e suggerì di sostituirla con l'appellativo "vescovo titolare".

Prima della Rivoluzione francese i vescovi in partibus infidelium di Betlemme, proprietari di un possedimento in Francia a Clamecy, avevano per concessione del re Carlo VI di Francia gli stessi diritti nel suo regno che avevano i vescovi delle sedi residenziali.

Note

Collegamenti esterni

  • G. D. I., IN PARTIBUS INFIDELIUM, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
  • (EN) In partibus infidelium, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.

In Partibus Infidelium r/lego

In Partibus Infidelium. 1992 NAD OSPINA

De Partibus Aedium Franciscus Marius Grapaldus First edition

In Partibus Infidelium. 1992 NADÍN OSPINA

(PDF) Blanco White in partibus infidelium Manuel Escamilla